Tenute Mastroberardino: vino, storia e sapienza a portata di click
3 Novembre 2019Addetti
18
Fatturato
12 MLN €
Settore Merceologico
Commercio e produzione vino
La partnership aziendale tra Mastroberardino e Apra è oggi lo stato dell’arte dell’informazione aziendale. Giuseppe Calabrese, Amministratore Delegato di Mastroberardino Spa ci racconta come l’informatica può entrare nel mondo del vino e come si crea una storia di complementarietà perfetta.
Giuseppe Calabrese è Amministratore Delegato di Mastroberardino Spa per il marketing e la comunicazione. Coniuga la passione per il vino ad una profonda conoscenza dei meccanismi di gestione aziendale, insieme ad un’attenzione particolare al marketing e alla cura comunicativa.
Tutte doti che ne fanno l’interlocutore ideale per capire come l’informatica può entrare nel mondo del vino e come si crea una storia di complementarietà perfetta.
Professor Calabrese, cosa rappresenta Mastroberardino per il vino campano?
“Le prime tracce dell’attività della famiglia Mastroberardino risalgono al 1735, quando sono state documentate le prime acquisizioni di terreni in Santo Stefano del Sole, dove tuttora l’azienda ha un’importante tenuta. Dopo una lunga fase di sviluppo del patrimonio terriero e delle attività commerciali in Italia, nel 1878 l’azienda apre i mercati internazionali e si iscrive nel registro della Camera di Commercio di Avellino come azienda esportatrice. Nata in Irpinia, qui ha sempre incentrato tutte le sue attività, lungo dieci generazioni di famiglia.
Possiamo senz’altro affermare che il pilastro fondamentale della nostra visione aziendale è il radicamento al territorio e l’impegno per la sua valorizzazione attraverso il messaggio del vino”.
“Mastrogreen” e “Villa dei Misteri”: perché questi due progetti sono così importanti?
“In entrambi si esprime la nostra attenzione e la sensibilità verso il territorio.
L’azienda oggi ha 15 tenute in Campania, per un totale di circa 250 ettari. Mastrogreen è un progetto che parla di sostenibilità e sottolinea il nostro impegno per la salvaguardia della biodiversità e la conservazione del suolo (www. mastrogreen.com).
Col progetto “Villa dei misteri”, d’altra parte, abbiamo voluto riscoprire e valorizzare il patrimonio storico-ampelografico contenuto in quello straordinario museo a cielo aperto che è la zona archeologica di Pompei. Dai primi anni 90 ad oggi, abbiamo fatto rivivere le antiche varietà che oggi confluiscono in una IGT da 1700 bottiglie l’anno.
Veniamo alla “reason why”: cosa ha determinato la ricerca di un partner come APRA?
“Il sistema informativo rappresenta oggi un fondamentale asset immateriale per le aziende. Abbiamo voluto avviare, circa due anni fa, un progetto di change management per passare dal modello di ‘arcipelago funzionale’ ad un sistema ERP di nuova generazione. Abbiamo una gestione abbastanza complessa, che deve coniugare innovazione, ricerca, qualità e capacità organizzative.
Dopo un lungo periodo con AS400, una serie di applicazioni integrative e di personalizzazioni si erano affastellate, in base alle esigenze delle diverse funzioni. Avevamo una significativa quantità di archivi separati, con logiche di gestione separate, figlie di momenti storici dell’informatica diversi e distanti tra loro.
Come tante altre aziende, abbiamo avviato un processo di vendor selection e scelto Apra sulla base delle loro competenze e della loro esperienza nel comparto vitivinicolo”.
Così la scelta di i-wine…
“Esattamente. Il processo di conoscenza e analisi della nostra realtà, di migrazione di circa un decennio di dati (notoriamente passaggio delicato e complesso), infine la fase dell’implementazione, hanno richiesto circa due anni di lavoro, prima del go-live.”
Quali i vantaggi?
“Il vantaggio primario è aver integrato i dati relativi ai diversi processi aziendali all’interno di un unico mondo: dagli approvvigionamenti alle attività in vigna, dagli aspetti amministrativi e finanziari alle attività enologiche e di cantina, dalla logistica in uscita al CRM, dalla vendita alla gestione bancaria e alla Business Intelligence.
Con il passare del tempo vediamo ridursi il numero delle attività da svolgere e la probabilità di errore. Oggi possiamo rapidamente fare confronti, accedere a dati, incrociarli, con un immediato feedback sulla rete di vendita. Il supporto informativo a beneficio del processo decisionale è divenuto più tempestivo.”
Azienda
Giuseppe Calabrese è Amministratore Delegato di Mastroberardino Spa per il marketing e la comunicazione. Coniuga la passione per il vino ad una profonda conoscenza dei meccanismi di gestione aziendale, insieme ad un’attenzione particolare al marketing e alla cura comunicativa.
Tutte doti che ne fanno l’interlocutore ideale per capire come l’informatica può entrare nel mondo del vino e come si crea una storia di complementarietà perfetta.
Professor Calabrese, cosa rappresenta Mastroberardino per il vino campano?
“Le prime tracce dell’attività della famiglia Mastroberardino risalgono al 1735, quando sono state documentate le prime acquisizioni di terreni in Santo Stefano del Sole, dove tuttora l’azienda ha un’importante tenuta. Dopo una lunga fase di sviluppo del patrimonio terriero e delle attività commerciali in Italia, nel 1878 l’azienda apre i mercati internazionali e si iscrive nel registro della Camera di Commercio di Avellino come azienda esportatrice. Nata in Irpinia, qui ha sempre incentrato tutte le sue attività, lungo dieci generazioni di famiglia.
Possiamo senz’altro affermare che il pilastro fondamentale della nostra visione aziendale è il radicamento al territorio e l’impegno per la sua valorizzazione attraverso il messaggio del vino”.
“Mastrogreen” e “Villa dei Misteri”: perché questi due progetti sono così importanti?
“In entrambi si esprime la nostra attenzione e la sensibilità verso il territorio.
L’azienda oggi ha 15 tenute in Campania, per un totale di circa 250 ettari. Mastrogreen è un progetto che parla di sostenibilità e sottolinea il nostro impegno per la salvaguardia della biodiversità e la conservazione del suolo (www. mastrogreen.com).
Col progetto “Villa dei misteri”, d’altra parte, abbiamo voluto riscoprire e valorizzare il patrimonio storico-ampelografico contenuto in quello straordinario museo a cielo aperto che è la zona archeologica di Pompei. Dai primi anni 90 ad oggi, abbiamo fatto rivivere le antiche varietà che oggi confluiscono in una IGT da 1700 bottiglie l’anno.
Esigenza cliente
Veniamo alla “reason why”: cosa ha determinato la ricerca di un partner come APRA?
“Il sistema informativo rappresenta oggi un fondamentale asset immateriale per le aziende. Abbiamo voluto avviare, circa due anni fa, un progetto di change management per passare dal modello di ‘arcipelago funzionale’ ad un sistema ERP di nuova generazione. Abbiamo una gestione abbastanza complessa, che deve coniugare innovazione, ricerca, qualità e capacità organizzative.
Dopo un lungo periodo con AS400, una serie di applicazioni integrative e di personalizzazioni si erano affastellate, in base alle esigenze delle diverse funzioni. Avevamo una significativa quantità di archivi separati, con logiche di gestione separate, figlie di momenti storici dell’informatica diversi e distanti tra loro.
Come tante altre aziende, abbiamo avviato un processo di vendor selection e scelto Apra sulla base delle loro competenze e della loro esperienza nel comparto vitivinicolo”.
Progetto
Così la scelta di i-wine…
“Esattamente. Il processo di conoscenza e analisi della nostra realtà, di migrazione di circa un decennio di dati (notoriamente passaggio delicato e complesso), infine la fase dell’implementazione, hanno richiesto circa due anni di lavoro, prima del go-live.”
Quali i vantaggi?
“Il vantaggio primario è aver integrato i dati relativi ai diversi processi aziendali all’interno di un unico mondo: dagli approvvigionamenti alle attività in vigna, dagli aspetti amministrativi e finanziari alle attività enologiche e di cantina, dalla logistica in uscita al CRM, dalla vendita alla gestione bancaria e alla Business Intelligence.
Con il passare del tempo vediamo ridursi il numero delle attività da svolgere e la probabilità di errore. Oggi possiamo rapidamente fare confronti, accedere a dati, incrociarli, con un immediato feedback sulla rete di vendita. Il supporto informativo a beneficio del processo decisionale è divenuto più tempestivo.”