II tuo prodotto è una storia meravigliosa: raccontala con Trusty
8 Aprile 2021
Trusty è uno strumento semplice e immediato che, tramite un QR Code stampato sulla tua etichetta, ti offre uno spazio web per raccontare la storia del tuo prodotto (oppure di uno specifico lotto o seriale), attraverso tutti i processi di produzione e trasformazione. Questo spazio web puoi personalizzarlo con foto, video, contenuti creativi e tutte le informazioni che vuoi, per consentire al consumatore di immergersi completamente nella tua narrazione. La tecnologia di Trusty è sicura e cristallina. È GS1 compliant: attraverso la piattaforma puoi strutturare i processi di trasformazione e di approvvigionamento del prodotto. Grazie all’integrazione con IBM Food Trust, associa in automatico un link ad ogni lotto seriale e aggiorna in tempo reale la pagina web con le nuove informazioni. Questa rete è unica nel suo genere: collega coltivatori, trasformatori, distributori e rivenditori attraverso una registrazione soggetta ad autorizzazione, permanente e condivisa dei dati del sistema alimentare, garantendo il più alto livello di protezione sul mercato.
Per approfondire la filosofia a la mission di Trusty, abbiamo intervistato Alessandro Chelli, CEO di Apio, chiedendogli di portarci all’interno di questo mondo affascinante e pieno di opportunità.
Perché un’azienda vitivinicola dovrebbe adottare Trusty?
Innanzitutto perché Trusty permette alle aziende vitivinicole, di qualsiasi dimensione, di “ingaggiare” direttamente il consumatore attraverso un nuovo canale di comunicazione. Per le aziende vitivinicole, infatti, ogni bottiglia di vino rappresenta un touchpoint prezioso con il consumatore, un touchpoint che si moltiplica in maniera esponenziale attraverso i diversi canali distributivi, dalla GDO all’Horeca. Milioni di bottiglie e di touchpoint che i brand non sfruttano come dovrebbero e potrebbero. Trusty rompe il muro tra produttore e consumatore: attraverso un semplice QR Code prende per mano le persone e le conduce all’interno dell’azienda vitivinicola, nella filosofia che la ispira, lo invita alla scoperta della storia di ogni singola bottiglia, dalla vigna al calice. Grazie alla tracciabilità nasce oggi una nuova community, più consapevole, che non solo apprezza quel prodotto per le sue qualità intrinseche, ma anche per tutti quei valori che compongono la filiera e che l’azienda rappresenta come territorio, agricoltori, sostenibilità, rispetto dell’uomo e dell’ambiente.
Come sta evolvendo a livello internazionale il tema della tracciabilità?
La tracciabilità ha ormai assunto un ruolo di primo piano nell’orientare le scelte di consumo, in tutto il mondo. Giorno dopo giorno, sta diventando un criterio sempre più vincolante per i prodotti della filiera agroalimentare che vogliono aprirsi al mercato internazionale. Negli USA, ad esempio, la catena di grande distribuzione Walmart richiede a tutti i suoi fornitori di certificare la sicurezza dei prodotti attraverso la tecnologia blockchain di IBM Food Trust. Anche in Giappone, in Cina e nel mercato asiatico in generale, le persone sono sempre più attente e scrupolose al momento dell’acquisto, vanno alla ricerca di informazioni chiare e trasparenti che garantiscano qualità, originalità e conformità del prodotto. Per quanto riguarda l’Italia, grazie al SIAN il settore vitivinicolo è ben organizzato in materia di trasparenza e tracciabilità. Tuttavia questo patrimonio informativo non viene valorizzato a dovere: i consumatori non hanno la possibilità di verificare le informazioni e la conoscenza si ferma a quelle poche righe sull’etichetta della bottiglia.
Qual è stato l’impatto del Covid-19 sulla tracciabilità e sulla comunicazione della aziende?
Negli ultimi dodici mesi, i brand agroalimentari – che ovviamente non hanno più potuto far leva sul canale della ristorazione – hanno scelto la strada della digitalizzazione per mantenere vivo il rapporto con i propri consumatori. La pandemia ha reso ancora più urgente la necessità di eliminare le intermediazioni, di parlare direttamente alle persone (prima che ai consumatori), in modo trasparente, genuino. In questo nuovo contesto, Trusty rappresenta un grande acceleratore di opportunità, perché porta la storia, la filosofia e l’originalità del brand in tutto il mondo, senza più fraintendimenti.
Blockchain e Made in Italy, qual è il loro legame?
Un legame fortissimo. Quello che fa la differenza quando parliamo di blockchain è la coerenza narrativa del brand: attraverso i QR Code, i link e tutte le informazioni di tracciabilità andiamo a creare un patrimonio di date e notizie certificate, attraverso una serie di passaggi che rende impossibile l’alterazione delle informazioni condivise. Così, la tracciabilità diventa lo strumento più potente per combattere i nemici giurati del Made in Italy: l’Italian Sounding e la Contraffazione.
Veniamo al futuro. Quali scenari prevedi per Trusty?
Abbiamo creato Trusty per dare la possibilità, ad aziende e imprenditori, di raccontare la storia dei loro prodotti, emozionare i consumatori e valorizzare tutte le caratteristiche differenzianti. Perché crediamo che dietro un prodotto agroalimentare ci sia un capitale narrativo che non può e non deve passare inosservato, quando i consumatori sono chiamati ad una scelta davanti allo scaffale di un supermercato. Questa filosofia la porteremo avanti, con l’obiettivo per far emergere questa piattaforma a livello internazionale, allargando la platea dei protagonisti: non solo settore agroalimentare, ma tutti quelle realtà che hanno la voglia e il desiderio di investire sulla propria unicità. In modo circolare: offrire trasparenza ai tuoi consumatori per ricevere informazioni preziose e strategiche per l’evoluzione del business.